Questa UdA (unità di apprendimento) è stata proposta a una classe plurilingue composta da studenti universitari di livello intermedio (B1-B2), all’interno di un corso dedicato alla scrittura in lingua italiana. L’obiettivo è quello di porre gli studenti di fronte a un tipo di lavoro diverso dal solito, per cui alla correttezza morfosintattica, alla padronanza del lessico e all’ortografia, viene preferita una valutazione incentrata sull’originalità della storia raccontata.
LA SCRITTURA CREATIVA
La buona scrittura nasce dalla buona lettura.
Che lettore sei?
- Fai una lista di romanzi o racconti (fiction) che hai letto e che ti sono piaciuti particolarmente.
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Stimolare la fantasia: la lettura
- Leggi il testo, trova un titolo e rispondi alle domande
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C’erano una volta tre fratelli che viaggiavano lungo una strada tortuosa e solitaria al calar del sole. Dopo qualche tempo, i fratelli giunsero a un fiume troppo profondo per guadarlo[1] e troppo pericoloso per attraversarlo a nuoto. Tuttavia erano versati[2] nelle arti magiche, e così bastò loro agitare le bacchette per far comparire un ponte sopra le acque infide. Ne avevano percorso metà quando si trovarono il passo sbarrato da una figura incappucciata.
E la Morte parlò a loro. Era arrabbiata perché tre nuove vittime l’avevano appena imbrogliata: di solito i viaggiatori annegavano nel fiume. Ma la Morte era astuta. Finse di congratularsi con i tre fratelli per la loro magia e disse che ciascuno di loro meritava un premio per essere stato tanto abile da sfuggirle. Così il fratello maggiore, che era un uomo bellicoso[3], chiese una bacchetta più potente di qualunque altra al mondo: una bacchetta che facesse vincere al suo possessore ogni duello, una bacchetta degna di un mago che aveva battuto la Morte! Così la Morte si avvicinò a un albero di sambuco sulla riva del fiume, prese un ramo e ne fece una bacchetta, che diede al fratello maggiore. Il secondo fratello, che era un uomo arrogante, decise che voleva umiliare ancora di più la Morte e chiese il potere di richiamare altri dalla Morte. Così la Morte raccolse un sasso dalla riva del fiume e lo diede al secondo fratello, dicendogli che quel sasso aveva il potere di riportare in vita i morti. Infine la Morte chiese al terzo fratello, il minore, che cosa desiderava. Il fratello più giovane era il più umile e anche il più saggio dei tre, e non si fidava della Morte. Perciò chiese qualcosa che gli permettesse di andarsene senza essere seguito da lei. E la Morte, con estrema riluttanza, gli consegnò il proprio Mantello dell’Invisibilità. Poi la Morte si scansò e consentì ai tre fratelli di continuare il loro cammino, e così essi fecero, discutendo con meraviglia dell’avventura che avevano vissuto e ammirando i premi che la Morte aveva loro elargito. A tempo debito i fratelli si separarono e ognuno andò per la sua strada. Il primo fratello viaggiò per un’altra settimana o più, e quando ebbe raggiunto un lontano villaggio andò a cercare un altro mago con cui aveva da tempo una disputa. Armato della Bacchetta di Sambuco, non poté mancare di vincere il duello che seguì. Lasciò il nemico a terra, morto, ed entrò in una locanda, dove si vantò a gran voce della potente bacchetta che aveva sottratto alla Morte in persona e di come essa l’aveva reso invincibile. Quella stessa notte, un altro mago si avvicinò furtivo al giaciglio[4] dove dormiva il primo fratello, ubriaco fradicio. Il ladro rubò la bacchetta e per buona misura tagliò la gola al fratello più anziano. E fu così che la Morte chiamò a sé il primo fratello. Nel frattempo, il secondo fratello era tornato a casa propria, dove viveva solo. Estrasse la pietra che aveva il potere di richiamare in vita i defunti e la girò tre volte nella mano. Con sua gioia e stupore, la figura della fanciulla che aveva sperato di sposare prima della di lei[5] prematura morte gli apparve subito davanti. Ma era triste e fredda, separata da lui come da un velo. Anche se era tornata nel mondo dei mortali, non ne faceva veramente parte e soffriva. Alla fine il secondo fratello, reso folle dal suo disperato desiderio, si tolse la vita per potersi davvero riunire a lei. E fu così che la Morte chiamò a sé il secondo fratello. Ma sebbene la Morte avesse cercato il terzo fratello per molti anni, non riuscì mai a trovarlo. Fu solo quando ebbe raggiunto una veneranda[6] età che il fratello più giovane si tolse infine il Mantello dell’Invisibilità e lo regalò a suo figlio. Dopodiché salutò la Morte come una vecchia amica e andò lieto con lei, da pari a pari, congedandosi da questa vita.
(da J.K. Rowling, Fiabe di Beda il Bardo)
NOTE:
[1] Attraversarlo a piedi.
[2] Abili, capaci.
[3] Aggressivo, violento, attaccabrighe.
[4] Letto.
[5] Sua
[6] Avanzata, vecchia.
Chi sono i personaggi?
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Che cosa succede nella storia?
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La storia è ambientata nel mondo reale?
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Di che genere di racconto si tratta?
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I tempi del racconto
- Rileggi il testo e analizza le scelte temporali dell’autore. Quali tempi verbali vengono utilizzati? Il racconto è al presente o al passato?
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- Leggi il racconto che segue e riempi gli spazi vuoti coniugando il verbo al tempo che ritieni più opportuno.
Ai tempi di Babì Babò _______ (vivere) un povero pescatore con tre figlie da marito. C’era un giovane che ne _____ (volere) in moglie una, ma era uno che______ (uscire) solo di notte, e la gente non se ne fidava. Così la maggiore non lo volle per marito e la seconda nemmeno; invece la terza_____ (accettare). Le nozze si fecero di notte, e appena ______ (essere) soli, lo sposo le ____ (dire): – Devo dirti un segreto: sono stato stregato, e la mia condanna è di essere una tartaruga durante il giorno, e tornare uomo solo di notte; da questa condanna ____ (potere) liberarmi solo in un modo; devo lasciare mia moglie subito dopo le nozze e fare il giro del mondo, di notte come un uomo e di giorno come tartaruga; se, tornato dal giro del mondo, ____ (trovare) mia moglie che m’è rimasta fedele e _______ (sopportare) ogni disavventura per amor mio, ridiventerò uomo per sempre.
(da L’uomo che usciva solo di notte, in I. Calvino, Fiabe Italiane)
Da lettore a scrittore…
Che scrittore sei?
Come scrivere: alleniamoci con le parole
- Considera la parola MAGIA, scomponila nelle sue lettere e per ogni lettera scrivi la prima parola che ti viene in mente e che inizia proprio con quella lettera.
MAGIA
M______
A_______
G______
I______
A______
Rifai l’esercizio cercando di creare una frase completa, ma poetica o di fantasia.
M_______
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Rifai un’altra volta l’esercizio cercando di creare una frase completa di senso compiuto.
M_______
A________
G_______
I_______
A_______
- A partire dalle parole utilizzate nel primo esercizio, costruisci una breve storia o l’inizio di una storia.