La seguente unità di lavoro propone un’analisi di un brano tratto dal romanzo di J.R.R. Tolkien, The Hobbit, pubblicato nel 1937 e divenuto dapprima un classico della letteratura per l’infanzia, successivamente un caposaldo della letteratura contemporanea, a partire da quel processo di “riscoperta tolkieniana” iniziato agli albori del nuovo millennio con l’uscita nelle sale cinematografiche delle due trilogie dirette da Peter Jackson.
Continue reading “Inglese LS – A lezione con J.R.R. Tolkien”Author: manuelpezzali
INCLUSIVITÀ E POLITICAMENTE CORRETTO: QUANDO LA NECESSITÀ SI FA MODA
Editoriale di domenica 17 ottobre 2021
Negli ultimi anni, s’è fatto e si continua a fare un gran parlare di inclusività, di politically correct, di teorie gender-friendly, tanto che non è affatto azzardato definire quest’accozzaglia di voci, polemiche, guazzabugli, diverbi, contese e disquisizioni come la vera problematica culturale di questo primo quarto di XXI secolo.
Continue reading “INCLUSIVITÀ E POLITICAMENTE CORRETTO: QUANDO LA NECESSITÀ SI FA MODA”Escono oggi le “Fiabe dal mondo sotto-casa”
Da oggi, giovedì 7 ottobre, FIABE DAL MONDO SOTTO-CASA, l’antologia di nove racconti di fantasia scritta da Manuel Pezzali ed edita da bookabook, è finalmente disponibile nelle librerie e negli store on-line! Sia in formato cartaceo che in e-book!
Continue reading “Escono oggi le “Fiabe dal mondo sotto-casa””Presentazione del libro “Orobica”
Domenica 19 Settembre, presso il Parco del Mercato di Brusaporto (BG), presenterò il mio nuovo libro Orobica. Diario di una fuga tra passi e storie di montagna, scritto insieme all’amico Enrico Moretti!
L’evento avrà luogo alle ore 15.00 in occasione della 19^ edizione di “Brusaporto produce e commercia”.
Saranno presenti, oltre agli autori, anche Roberto Meli (moderatore) e Francesco Nozza (illustratore e autore di alcune delle immagini presenti nel libro).
Οὖτις: il vantaggio di essere Nessuno
Editoriale del 24 Agosto 2021 (in copertina: Nostalghia, A. Tarkovskij, 1983)
Spesso si dice che un libro non dovrebbe esser giudicato dalla copertina. Vero, ma, per rendere più completa quest’affermazione – piuttosto banale, a dire il vero – occorrerebbe aggiungere che il giudizio non deve fermarsi nemmeno al titolo. Questo perché, sotto frontespizio e intestazione, si celerebbe un intero mondo, decisamente impossibile da cogliere nell’immediato.
Continue reading “Οὖτις: il vantaggio di essere Nessuno”Scrivere in una modernità senza narrazione
In qualità di insegnante, sovente mi interrogo sulle potenzialità delle attività di scrittura nel contesto d’apprendimento di una lingua seconda. La produzione scritta è, per l’allievo non madrelingua, una delle abilità primarie da sviluppare nel lungo processo apprenditivo.
Tradizionalmente considerata ostica da insegnare, perché esige dallo studente una certa capacità di elaborazione e organizzazione concettuale, la scrittura è stata rivalutata in positivo negli ultimi anni, se è vero che la tendenza della glottodidattica contemporanea è quella di proporre piccole attività di composizione fin dai primi livelli di conoscenza della lingua. Di conseguenza, non è affatto raro trovare degli esercizi finalizzati alla produzione di brevi frasi, poesie o didascalie nei manuali dedicati al livello A1.
A filo d’acqua. Elogio di Marco Pagot, pilota
C’è qualcosa di estremamente poetico in un motore Fiat A.S.2[1] che, agitandosi, muove le lamiere di un capanno fino a farle volare via. Spunta e germoglia come una dolcezza che sonda l’anima in superficie, sfiorandola senza affondare il colpo. Lo si ritrova nella vernice rossa di un idrovolante, nell’espressione compunta di un viso stregato, in antiche promesse e ricordi troppo vivi per essere dimenticati. Ridurre tale quid poetico a mera allegoria sarebbe un errore, perché ci porterebbe pian piano a rinunciare al fragile incanto di certi momenti e di certe immagini, e a preferirvi una serie di considerazioni impertinenti figlie dell’interpretazione audace.
Mi sia concesso, dunque, di chiarire queste parole che ad alcuni potranno sembrare enigmatiche, affrontando a viso aperto il personaggio che le ha ispirate e, soprattutto, facendo cenno al mondo entro cui se ne dispiegano i riferimenti.
Italiano per stranieri: quiz di comunicazione interculturale
Le seguenti domande sono basate sulla lettura del volume La comunicazione interculturale (P. Balboni, F. Caon, Marsilio, 2015). Fulcro tematico dello studio di Balboni e Caon è la nozione di competenza interculturale, che non si esaurisce semplicemente nella padronanza della lingua, ma si arricchisce anche di conoscenze legate alla cinesica (movimenti e gestualità), prossemica (distanza interpersonale), oggettemica e vestemica. Oltre a una serie di altre informazioni legate ai contesti situazionali entro cui la comunicazione si dispiega (ambiente di lavoro e rapporti professionali, inviti a cena e codice di comportamento, regali e abitudini).
N.B.
Le soluzioni sono in coda al test.
L’importanza di essere un Tolkieniano
Mi perdonerà il grande Oscar Wilde se parafraso, fuori contesto ma non per questo a sproposito, il titolo di una sua celebre commedia (The Importance of Being Earnest, 1895). Il caso, però, è talmente spinoso e scottante da richiedere il supporto – presente sotto forma di un prestito azzardato – di personalità ben più autorevoli di quanto non lo sia il sottoscritto.
Ebbene sì, al centro della questione sta l’importanza di essere un Tolkieniano. O di chiamarsi Tolkieniano. Di definirsi come tale, insomma. Di circoscriversi entro la cerchia, non sempre invitante, di chi vuole comunicare al mondo la sua passione per le opere di J.R.R. Tolkien.
Under my skin – Piacere proibito
Di quell’estate ricordo soprattutto il caldo asfissiante. Il sole alto nel cielo senza nuvole e l’aria irrespirabile dell’agosto lombardo rendevano le giornate monotone e faticose. Piegati dalla calura e dall’afa, ci trascinavamo da una stanza all’altra per poi piegarci, come rami di un salice, su sedie e cuscini. Ogni tramonto era salutato con gioia vibrante, ma illusoria, poiché la sera non portava quasi mai la brezza rinfrescante che agognavamo come elemosinanti, ma solo opprimente e immota oscurità. Tra le spiacevoli conseguenze, una serie senza fine di notti insonni.
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