1 Marzo 2018: è un giovedì piuttosto uggioso, dai toni spenti, attenuati.
Alle spalle, il piccolo aeroporto internazionale di Queenstown, col suo viavai in scala ridotta. Di fronte a me uno spazio ampio, sconosciuto, che invita la curiosità a farsi avanti. Un passo dopo l’altro mi getto in questo nuovo mondo.
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Orta San Giulio: un idillio da raccontare
«Potrei credere solo a un dio che sapesse danzare. E quando ho visto il mio demonio, l’ho sempre trovato serio, radicale, profondo, solenne: era lo spirito di gravità, grazie a lui tutte le cose cadono. Non con la collera, col riso si uccide. Orsù, uccidiamo lo spirito di gravità. Ho imparato ad andare: da quel momento mi lascio correre. Ho imparato a volare: da quel momento non voglio più essere urtato per smuovermi. Adesso sono lieve, adesso io volo, adesso vedo al di sotto di me, adesso è un dio a danzare, se io danzo».
(F. Nietzsche, Così parlò Zarathustra, 1883-1885)