Cent’anni senza Kafka

Sto guardando, mentre scrivo di Kafka, la sua fotografia a quarant’anni (la mia età): è il 1924, con ogni probabilità l’anno più dolce e pieno di speranza della sua vita adulta, e l’anno della sua morte. Il viso è affilato e scheletrico, la faccia di uno che vive a credito: zigomi pronunciati resi ancora più evidenti dall’assenza di basette; orecchie con la forma e l’inclinazione … Continue reading Cent’anni senza Kafka

Il congedo di Lucia

Perché l’Addio, monti ci ricorda la ferita del viaggio Al termine del capitolo VIII dei Promessi Sposi, Alessandro Manzoni, mai dimentico del suo talento di verseggiatore, inserisce deliberatamente, nel continuum narrativo del suo romanzo, una meravigliosa parentesi di poesia in prosa o, com’è stata definita dai critici, «prosa lirica».L’apparente ossimoro non deve ingannare: il passaggio in questione, per raffinatezza di lessico e per l’espressione vivida … Continue reading Il congedo di Lucia

“Dove danzano le aquile”: ecco il mio nuovo romanzo di montagna

Uscirà per la storica casa editrice bergamasca, Bolis Edizioni, a suggello di una proficua collaborazione inaugurata nel 2021 dalla pubblicazione di Orobica. Diario di una fuga tra passi e storie di montagna (E. Moretti, M. Pezzali, Bolis, 2021).

Dove danzano le aquile segna il ritorno dell’autore a un ambiente caro, visto non semplicemente nelle sue qualità di contesto, ma più specificatamente nel suo essere esperienza viva e stratificata. Ed è anche il ritorno-esordio a una forma testuale complessa, quale è il romanzo, avvicinata ma mai veramente compiuta.

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Orta San Giulio: un idillio da raccontare

«Potrei credere solo a un dio che sapesse danzare. E quando ho visto il mio demonio, l’ho sempre trovato serio, radicale, profondo, solenne: era lo spirito di gravità, grazie a lui tutte le cose cadono. Non con la collera, col riso si uccide. Orsù, uccidiamo lo spirito di gravità. Ho imparato ad andare: da quel momento mi lascio correre. Ho imparato a volare: da quel momento non voglio più essere urtato per smuovermi. Adesso sono lieve, adesso io volo, adesso vedo al di sotto di me, adesso è un dio a danzare, se io danzo».
(F. Nietzsche, Così parlò Zarathustra, 1883-1885)

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Santi, poeti e peccatori: i VIDEO degli incontri dedicati a Dostoevskij

Il periodo di Quaresima è ormai giunto nella sua parte conclusiva. Quest’anno, però, gli amanti della letteratura russa avranno un motivo in più per guardare a questo momento di passaggio con affetto e gioia sinceri. Infatti, per tre giovedì di marzo, il Santuario della Madonna della Castagna di Bergamo ha ospitato il ciclo di incontri “Santi, poeti e peccatori. Letture dai capolavori di Fëdor M. Dostoevskij”. Ciclo che è andato incontro a un grande successo di pubblico, sia in termini di partecipazione sia in termini di discussione e condivisione di opinioni, pensieri, commenti, dubbi e interrogativi.

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Santi, poeti e peccatori: a Bergamo tre incontri dedicati a Dostoevskij

Una delle voci più autorevoli della letteratura. Un narratore in grado di addentrarsi più a fondo di ogni altro nel “sottosuolo” dell’animo umano, trovandovi i caratteri più estremi: dalla turpe abiezione alla piena santità, dall’egoistica autodistruzione al sacrificio altruistico.

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Οὖτις: il vantaggio di essere Nessuno

Editoriale del 24 Agosto 2021 (in copertina: Nostalghia, A. Tarkovskij, 1983)

Spesso si dice che un libro non dovrebbe esser giudicato dalla copertina. Vero, ma, per rendere più completa quest’affermazione – piuttosto banale, a dire il vero – occorrerebbe aggiungere che il giudizio non deve fermarsi nemmeno al titolo. Questo perché, sotto frontespizio e intestazione, si celerebbe un intero mondo,  decisamente impossibile da cogliere nell’immediato.

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Scrivere in una modernità senza narrazione

In qualità di insegnante, sovente mi interrogo sulle potenzialità delle attività di scrittura nel contesto d’apprendimento di una lingua seconda. La produzione scritta è, per l’allievo non madrelingua, una delle abilità primarie da sviluppare nel lungo processo apprenditivo.
Tradizionalmente considerata ostica da insegnare, perché esige dallo studente una certa capacità di elaborazione e organizzazione concettuale, la scrittura è stata rivalutata in positivo negli ultimi anni, se è vero che la tendenza della glottodidattica contemporanea è quella di proporre piccole attività di composizione fin dai primi livelli di conoscenza della lingua. Di conseguenza, non è affatto raro trovare degli esercizi finalizzati alla produzione di brevi frasi, poesie o didascalie nei manuali dedicati al livello A1.

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